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Le Migliori Casse Acustiche del 2024

Confronta le migliori casse acustiche del 2023 e leggi la nostra guida all'acquisto.


  • Panoramica
  • Produttore
  • Voti Utenti
  • Specifiche
  • Sistema
  • Dimensioni
  • Peso
  • Tipo
  • Design
  • Alimentazione
  • Vie
  • Potenza continua
  • Potenza PMPO
  • Risposta in frequenza
  • Rapporto segnale-rumore
  • Input
  • Dotazione
  • Extra
  • Punteggi
  • Punti forti
  • Punti deboli
  • Recensione
    Il Migliore
  • Sconto 9% Casse Acustiche Edifier R1700BT

    Casse Acustiche Edifier R1700BT

    149,00
    9.5

    Specifiche: Casse Acustiche Edifier R1700BT

    Sistema

    2.0, 2 diffusori

    Dimensioni

    25 x 21,2 x 15,5 cm

    Peso

    6,6 Kg complessivi

    Tipo

    Attivo

    Design

    Da scaffale

    Alimentazione

    Presa a muro

    Vie

    2

    Potenza continua

    66 Watt RMS

    Potenza PMPO

    N.D.

    Risposta in frequenza

    60 – 20000 Hz

    Rapporto segnale-rumore

    ≥85 dB SPL

    Input

    2 RCA, di cui un PC-In e un Aux-In

    Dotazione

    Un cavo da RCA a RCA, un cavetto da 3,5 mm a RCA e un telecomando

    Extra

    Connettività Bluetooth, supporta 2 connessioni simultanee, DSP e DRC

    • Aspetto
      10
      Potenza
      9
      Fedeltà del suono
      9
      Facilità d’uso
      10
      Compatibilità
      10
      Prezzo
      9
      • Si possono collegare via cavo fino a 2 apparati
      • Copertura in tela nera removibile
      • Suoni di qualità grazie a DSP e DRC
      • 3 manopole incastonate sul lato
      • Connessione Bluetooth simultanea di 2 device
      • Nella scatola originale si trovano cavi audio e un telecomando
      • Elegante chassis in vinile dall’effetto legno
      • Design Bass Reflex
      • Potenza complessiva di 66 Watt RMS
      • Non riescono a coprire ampie stanze
      • Riproducono 2 flussi sonori in caso di connessioni simultanee
      • Inclinazione insufficiente a direzionare il suono verso le orecchie
    Qualità-prezzo
  • Specifiche: Casse Acustiche Logitech Z607

    Sistema

    5.1, 5 diffusori e 1 subwoofer

    Dimensioni

    Satelliti 17,8 x 11 x 9,3 cm, subwoofer 29,7 x 26,7 x 19,3 cm

    Peso

    Altoparlanti 0,45 Kg, subwoofer 3,5 Kg

    Tipo

    Attivo

    Design

    Da scaffale

    Alimentazione

    Presa a muro

    Vie

    1

    Potenza continua

    80 Watt RMS

    Potenza PMPO

    160 Watt RMS

    Risposta in frequenza

    50 – 20000 Hz

    Rapporto segnale-rumore

    N.D.

    Input

    3 RCA

    Dotazione

    3 cavi da RCA a RCA, un cavetto da 3,5 mm a RCA e un telecomando a infrarossi

    Extra

    Connettività Bluetooth 4.2, Modalità 2.1 e 5.1, Radio FM, lettura di schede SD e pen drive

    • Aspetto
      9
      Potenza
      8
      Fedeltà del suono
      8
      Facilità d’uso
      9
      Compatibilità
      10
      Prezzo
      10
      • Installazione facilitata dai cavi molto lunghi
      • Buona potenza
      • Possibilità di usarle con configurazione 2.1 o 5.1
      • Connessione Bluetooth 4.2
      • Ricca dotazione comprensiva di cavi e telecomando
      • Consente di ascoltare la radio FM
      • Può leggere i file audio da chiavette USB e schede SD
      • Include un altoparlante centrale riservato ai dialoghi
      • Poco ingombrante
      • Non supporta tutti i formati di file audio
      • Diffusori a una via
      • La connessione senza fili funziona in un raggio di 15 metri
      • Non leggono schede SD con più di 32 GB di memoria
    Scelta alternativa
  • Specifiche: Cassa Acustica Trevi XT 101 BT

    Sistema

    2.0, un diffusore

    Dimensioni

    100 x 11 x 10 cm (senza base)

    Peso

    2,9 kg

    Tipo

    Attivo

    Design

    Da pavimento, a torre

    Alimentazione

    Presa a muro

    Vie

    3

    Potenza continua

    N.D.

    Potenza PMPO

    40 Watt RMS

    Risposta in frequenza

    60 – 22000 Hz

    Rapporto segnale-rumore

    ≥90 dB SPL

    Input

    1 Aux-In per mini-jack da 3,5 mm

    Dotazione

    Base d’appoggio e 2 viti per il montaggio

    Extra

    Driver con LED, porte micro-SD e USB, connessione Bluetooth

    • Aspetto
      10
      Potenza
      8
      Fedeltà del suono
      8
      Facilità d’uso
      9
      Compatibilità
      8
      Prezzo
      10
      • LED colorati sulle cupole dei driver
      • Occupa pochissimo spazio
      • Stabile grazie alla base d’appoggio
      • Pannello di controllo sul top
      • Versatile, può leggere pen drive e schede micro-SD
      • Supporta un collegamento via cavo e connessione Bluetooth
      • Un unico altoparlante a 3 vie dal design aperto
      • È possibile ricaricare altri device attraverso la porta USB
      • Ha solo un input Aux-In per mini jack da 3,5 mm
      • Suono non tridimensionale per la presenza di una sola cassa
      • Scarsa potenza nominale
    Miglior prezzo
  • Specifiche: Casse Acustiche Creative Pebble Plus 2.1

    Sistema

    2.1, 2 altoparlanti e 1 subwoofer

    Dimensioni

    Speaker 12,2 x 11,6 x 11,2 cm, subwoofer 20,2 x 19,5 x 15 cm

    Peso

    Diffusori 2 x 0,3 Kg, subwoofer 1,05 Kg

    Tipo

    Attivo

    Design

    Da scaffale

    Alimentazione

    Porta USB

    Vie

    1

    Potenza continua

    8 Watt RMS

    Potenza PMPO

    16 Watt RMS

    Risposta in frequenza

    50 – 20000 Hz

    Rapporto segnale-rumore

    ≥75 dB SPL

    Input

    1 RCA standard e 1 Aux-In per mini-jack da 3,5 mm

    Dotazione

    Nessuna

    Extra

    Modalità a guadagno elevato

    • Aspetto
      10
      Potenza
      7
      Fedeltà del suono
      7
      Facilità d’uso
      10
      Compatibilità
      8
      Prezzo
      10
      • Facilmente posizionabili ovunque
      • Design moderno e accattivante
      • Inclinate di 45° per un ascolto ravvicinato
      • Modalità a guadagno elevato
      • Plug and Play, subito pronte all’uso
      • Alimentabili tramite porta USB
      • Un’unica manopola per accensione e volume
      • La dotazione include un piccolo subwoofer esterno
      • Nessuna possibilità di ritoccare alti e bassi
      • Potenza limitata
      • Poco efficaci in grandi metrature

Guida alle Migliori Casse Acustiche

fotografia di due casse acustiche e un subwoofer

Sono tante le occasioni in cui si può aver bisogno di casse acustiche per migliorare o quantomeno rendere più agevole l’ascolto di contenuti audiovisivi, specie se si desidera condividerli con le persone nelle vicinanze.

Si pensi a quando all’interno di un locale piuttosto ampio, come una sala da ballo o un’aula studio, si vuole far arrivare la musica o la voce di chi sta parlando a chiunque si trovi nella stanza. In queste e altre circostanze simili come si può essere certi che tutti i presenti riescano a sentire? Affidandosi a una o più casse acustiche da usare all’aperto o al chiuso.

Non c’è differenza tra diffusore e altoparlante, anzi, i 2 termini sono sinonimi, ciononostante sul mercato si trovano speaker specializzati nella riproduzione delle basse frequenze, ovvero i subwoofer, e varianti composte da uno o molteplici elementi satellite progettati per specifici ambienti e situazioni, sia per quanto concerne materiali ed estetica, sia in termini di specifiche tecniche e performance. Per questi motivi è necessario avere le idee chiare su come scegliere le casse audio più adatte ai propri scopi.

1. Tipologie e compatibilità

Non tutte le casse acustiche sono compatibili con qualsiasi impianto hi-fi, per tale ragione prima dell’acquisto occorre verificare alcuni aspetti, a cominciare dalla tipologia. Infatti esistono 2 tipi di diffusori acustici, ossia:

  • Attivi: Conosciuti anche come casse acustiche amplificate, i modelli attivi sono equipaggiati con un amplificatore interno e perciò possono essere collegati direttamente agli apparati di cui si desiderano riprodurre le sonorità, siano essi tv 4k, computer o smartphone;
  • Passivi: Qualora si disponga di una o più casse passive, esse per funzionare hanno bisogno di un amplificatore esterno.

Una volta individuata la tipologia che si sposa meglio col proprio impianto di diffusione, è necessario controllare i valori relativi a specifiche proprietà, poiché per assicurarsi la massima compatibilità essi dovranno rispettare le cifre dichiarate sui dispositivi già in proprio possesso.

In presenza di un kit composto da più altoparlanti audio è possibile trovare numeri in grado di quantificare le caratteristiche dell’intero sistema oppure parametri singoli riferiti a ciascuna cassa e di cui dunque sarà necessario sommare i valori per riuscire a verificare la compatibilità con altri device.

  • Impedenza: Essendo capace di influenzare il flusso di corrente, l’impedenza espressa in Ohm (Ω) serve a indicare la resistenza opposta dallo speaker durante l’assorbimento di elettricità. In generale se è elevata, garantisce un suono di qualità a basso volume, mentre, invece, una cifra scarsa permettere di godere di sonorità più forti, ma poco nitide. I valori più diffusi sono 2 o 4 Ohm negli impianti auto e 4, 8 o 16 Ohm in quelli d’uso domestico;
  • Potenza RMS: Per riuscire a diffondere la propria musica in un ampio salone servono una o più casse acustiche dalla potenza RMS o nominale adeguata indicata appunto in Watt RMS. Si tratta dell’energia sprigionabile dagli apparecchi in modo continuo, assolutamente da non confondere coi valori relativi all’assorbimento elettrico e al picco o PMPO. La cifra può andare da appena 5 Watt RMS nelle casse auto, sufficiente a coprire la grandezza dell’abitacolo, a ben 1000 Watt RMS nelle versioni più voluminose per la casa. Di norma in stanze con una metratura di 30 m2 servono prodotti in grado di sprigionare almeno 100 Watt RMS di potenza.

2. Qualità del suono

Per capire quali sono i migliori diffusori acustici per i propri scopi un buon punto di partenza può essere provarli dal vivo a casa di un amico o in negozio, tuttavia si riusciranno ad avere le idee chiare anche solo leggendo le specifiche tecniche del modello di interesse, concentrandosi soprattutto su:

  • Sensibilità: Chi ama ascoltare a tutto volume le musiche dei propri videogiochi preferiti dovrebbe optare per una variante dalla sensibilità elevata, ovvero superiore ai 110 dB. Infatti le mini casse acustiche amplificate e le versioni economiche spesso non riescono a spingersi oltre gli 80 dB e, di conseguenza, risultano perfette solo per un ascolto ravvicinato a non più di 2 metri di distanza;
  • Efficienza: Pur essendo espressa in dB SPL, dove quest’ultima dicitura sta per “Sound Pressure Level”, l’efficienza viene definita dal rapporto segnale-rumore. Questa cifra indica di quanto i rumori di fondo sovrastano il suono rendendolo sporco. Per godere di una buona qualità audio si dovrebbero prediligere opzioni con un’efficienza intorno ai 90 dB SPL;
  • Distorsione armonica totale (THD): La percentuale di disturbi o interferenze nel segnale sonoro è quantificabile con la distorsione armonica totale o THD. Se questo parametro è elevato, significa che l’audio trasmesso sarà poco fedele all’originale, per via dell’aggiunta di elementi e frequenze non presenti nel contenuto riprodotto. Dunque se si è alla ricerca della massima fedeltà, il consiglio è quello di optare per modelli dal basso THD;
  • Risposta in frequenza: Nonostante l’orecchio umano non sia in grado di recepire tutte le frequenze, disporre di un diffusore acustico capace di coprire un ampio ventaglio permette all’ascoltatore di cogliere tutte le sfumature dei suoni. La risposta in frequenza rappresenta per l’appunto il range riproducibile dall’altoparlante, il quale può andare da 18 a 180000 Hz nelle migliori casse acustiche;
  • Codifiche: Se si ha intenzione di acquistare un home theatre o semplicemente più speaker con cui realizzare un sistema audio per tv, conviene orientarsi verso varianti in grado di supportare le più rinomate codifiche, come DTS, Dolby Digital, Dolby Surround e Dolby Atmos. Nel caso di una coppia di casse bluetooth o di versioni munite dell’omonima connettività, per ottenere sonorità ben definite si dovrà guardare ad altri tipi di codec, a cominciare da AAC e AptX Low Latency, dove quest’ultimo si rivela la scelta migliore per mantenere l’audio perfettamente sincronizzato a eventuali contenuti video.

3. Componenti

generiche set di casse acustiche

Indipendentemente dalla tipologia scelta, qualsiasi cassa acustica per riuscire a trasformare il segnale elettrico in uno sonoro ha bisogno di specifiche componenti.

  • Driver: Ogni driver è composto da un cono in cellulosa o plastica con al centro dei magneti fissi e delle bobine mobili, le quali oscillano al passaggio dell’elettricità producendo le onde sonore. Esse sfruttano la forma conica per propagarsi agevolmente verso l’esterno. Questo elemento è dunque il principale responsabile della produzione del suono. In uno speaker possono essere presenti uno o più driver, che sono sempre concentrati tutti sullo stesso lato, denominato “baffle”;
  • Cupola: Conosciuta anche come parapolvere, la cupola è un coperchio in carta, plastica, tela o fibra, come l’aramidica, il kevlar o la seta, il cui scopo è quello di non far entrare nella cassa acustica polvere, peli e qualsiasi altro corpo estraneo al fine di preservare l’integrità delle componenti interne;
  • Sospensioni: A tenere uniti i magneti fissi con le parti mobili, ossia bobina, cupola e cono, ci pensano una sospensione esterna e una interna;
  • Chassis: Ospitando tutta la componentistica, lo chassis è una scatola di legno MDF o OSB oppure in alluminio o plastica con un’intelaiatura per una distribuzione uniforme della pressione dell’aria generata durante la riproduzione sonora. A tal scopo tutte le pareti interne o solo alcune sono rivestite con materiali fonoassorbenti al fine di ridurre riflessioni e onde stazionarie. Per limitare i danni questo contenitore viene progettato affinché abbia un corretto volume interno, propriamente detto litraggio. Calcolare o quantomeno conoscere questo valore diventa indispensabile per chi non sa come costruire casse acustiche in legno e desidera fare un tentativo partendo da un particolare guscio vuoto chiamato box, acquistabile presso rivenditori specializzati o altrimenti realizzabile da soli con le proprie mani;
  • Alimentazione: Per riuscire ad assolvere al loro scopo tutte le casse acustiche necessitano di una fonte di energia da cui attingere. Nella stragrande maggioranza dei casi i prodotti sfruttano l’alimentazione elettrica grazie a un collegamento diretto alla presa di corrente, altri, disponendo di un cavo con all’estremità uno spinotto USB, possono essere attaccati all’omonima porta del computer. Esistono poi delle casse da esterno portatili equipaggiate con una batteria ricaricabile capace di garantire il corretto funzionamento lontano dall’elettricità per almeno 6 ore, dopodiché andranno prontamente ricaricate.

4. Forme

Se non si sa come scegliere i diffusori, è bene avere una vaga idea su dove intendiamo collocarli e, di conseguenza, quale sia la forma più adatta per riuscire nell’intento. In commercio si trovano altoparlanti da:

  • Pavimento: Per diffondere il suono in ampie sale concerto o conferenze servono delle casse acustiche da pavimento o a torre necessariamente da appoggiare per terra, poiché risultano pesanti e ingombranti. Infatti un solo elemento può arrivare a pesare 30 Kg per ben 110 x 40 x 25 cm di dimensioni. Se non sono incluse nella dotazione, può rivelarsi utile l’acquisto di apposite basi per diffusori da pavimento capaci non solo di fungere da piedistallo, ma pure di conferire la giusta inclinazione agli speaker e indirizzare meglio le onde sonore verso le nostre orecchie;
  • Scaffale: Come facilmente intuibile dal nome, le casse da scaffale o bookshelf trovano facilmente posto su mensole, librerie e mobili in mezzo a complementi d’arrendo e oggetti di vario genere. Per tali ragioni si tratta di casse piccole con elementi non più grandi di 35 x 35 x 20 cm per un peso complessivo non superiore ai 3 Kg, alle quali talvolta si può aggiungere un subwoofer esterno di dimensioni simili. Rientrano in questa tipologia anche gli altoparlanti per computer da collocare sulla scrivania ai lati del monitor di fronte a noi. Pur agevolando il posizionamento dei diffusori all’altezza delle orecchie, le versioni da scaffale purtroppo spesso godono di una scarsa potenza RMS e dunque poco si prestano a riempire grosse metrature;

È possibile fare un’ulteriore classificazione delle casse acustiche in base al loro design con particolare attenzione alle fattezze dello chassis, che, oltre a presentarsi a forma di cubo, parallelepipedo o sfera, può essere:

  • Aperto: Se sulla scocca è presente un’apertura circolare, lo speaker si definisce aperto, qualora poi il buco fosse sul frontalino, come avviene in molti subwoofer, si tratta di modelli Bass Reflex. Indipendentemente dalla sua posizione, questa fessura ha lo scopo di agevolare la fuoriuscita dell’aria e ottimizzare la propagazione dei bassi;
  • Chiuso: Una cassa chiusa o a sospensione pneumatica è semplicemente una variante priva di buchi sullo chassis, tralasciando le aperture necessarie ai coni dei driver sul lato baffle, ovvero sul davanti.
Il Migliore
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149,00
Aspetto
10
Potenza
9
Fedeltà del suono
9
Facilità d’uso
10
Compatibilità
10
Prezzo
9
PRO:
  • Si possono collegare via cavo fino a 2 apparati
  • Copertura in tela nera removibile
  • Suoni di qualità grazie a DSP e DRC
  • 3 manopole incastonate sul lato
  • Connessione Bluetooth simultanea di 2 device
  • Nella scatola originale si trovano cavi audio e un telecomando
  • Elegante chassis in vinile dall’effetto legno
  • Design Bass Reflex
  • Potenza complessiva di 66 Watt RMS
CONTRO:
  • Non riescono a coprire ampie stanze
  • Riproducono 2 flussi sonori in caso di connessioni simultanee
  • Inclinazione insufficiente a direzionare il suono verso le orecchie

5. Sistema, canali e vie

Dando una rapida occhiata alle confezioni originali di diffusori, home theatre e soundbar accompagnate da un subwoofer esterno, capita spesso di imbattersi in diciture quali 2.1, 5.1 e simili. Queste cifre non sono affatto casuali, ma definiscono le caratteristiche del kit di nostro interesse, da non confondere con quanti sono i canali supportati o più semplicemente le tracce sonore inviate a ciascun elemento.

A descrivere un sistema di diffusione ci sono sempre 2 numeri separati da un punto.

Il primo valore fa riferimento al numero di casse acustiche facenti parte dello stesso impianto audio, mentre il secondo, quando corrisponde a 1, indica che nella dotazione è presente anche un subwoofer esterno, altrimenti vale 0. Facendo un esempio pratico, un sistema 5.1 è composto da 5 casse acustiche e un subwoofer, invece una variante 5.0 dispone solo di 5 speaker.

Se un prodotto 1.0 è semplicemente un unico diffusore mono, tutte le versioni 2.0 sono apparati in grado di assicurare sonorità stereofoniche a 2 canali, persino qualora si tratti di una sola cassa acustica. I modelli da 2.1 in su sono, invece, multicanale e dunque hanno una resa maggiormente realistica. Infatti è proprio il sentire suoni con diverse sfaccettature provenire da molteplici direzioni a farceli sembrare così reali, permettendo di immedesimarci ancor di più nei personaggi del film che stiamo guardando alla televisione.

Nei kit costituiti da più speaker ogni elemento satellite segue la stessa struttura degli altri, eccetto per il subwoofer, talvolta reso diverso dal design aperto realizzato con la tecnica del Bass Reflex. Tralasciando questo altoparlante dedicato esclusivamente ai bassi, i restanti possono disporre di una o più vie. Ciascuna di esse corrisponde a un trasduttore specializzato nella riproduzione di specifiche frequenze, le quali verranno mescolate indistintamente solo nelle varianti a una via.

In generale le versioni a 2 vie integrano un tweeter e un woofer, ossia un trasduttore per gli alti e uno per i bassi, in quelle a 3 vie bisogna aggiungere un altro di questi elementi oppure un midrange riservato ai medi. Si può arrivare poi alle casse audio professionali a 4 vie munite anche di un super tweeter, cioè un secondo trasduttore per le frequenze più alte. Questa struttura è valida sia che si compri un’unica cassa acustica, come può essere un monitor da studio, o un kit costituito da più satelliti.

Contribuisce alla resa finale persino il diametro dei driver, il quale può andare da 2 a 10 cm nei diffusori tradizionali e da 5 a 20 cm in quelli del subwoofer. Ovviamente un trasduttore più grande riuscirà sicuramente a far arrivare il suono molto più lontano, ma richiederà inevitabilmente un maggior ingombro, incidendo sulle dimensioni complessive dei singoli speaker e sul loro costo.

6. Posizionamento

generico tris di casse acustiche con chassis in legno

Tenendo conto di forme e design dei diffusori, senza tralasciare il loro numero, non è difficile intuire come posizionare correttamente le casse acustiche all’interno di una stanza. Ovviamente in presenza di un unico altoparlante portatile, esso andrà collocato il più vicino possibile di fronte a noi, mentre in tutti gli altri casi basterà seguire alcune semplici regole.

Una coppia di diffusori hi fi necessita sempre di un’equa distribuzione, mettendo uno speaker da una parte e l’altro da quella opposta insieme all’eventuale subwoofer esterno. Ad esempio, le mini casse audio per pc è sufficiente collocarle ai lati del monitor, mentre i modelli a colonna da appoggiare al pavimento andranno adagiati ai 2 angoli opposti della stessa parete.

Finché si parla di sistemi 2.0 o 2.1, la regola generale vuole che si crei un triangolo isoscele o equilatero tra l’ascoltatore e la coppia di casse acustiche, tuttavia si dovrebbe avere l’accortezza di posizionare queste ultime ad almeno un metro di distanza dal muro per limitare i fenomeni di diffrazione, rifrazione e riflessione del suono, altrimenti si dovrà ricorrere a pannelli fonoassorbenti e cuscinetti in schiuma. Un discorso simile vale anche per scongiurare i rumori dovuti all’eventuale vibrazione del diffusore, scenario in cui esso andrà collocato sopra a un supporto per altoparlanti in gomma o plastica antivibrazioni. Questi accessori vengono inclusi nella dotazione solo delle migliori casse acustiche da pavimento e sono sempre acquistabili separatamente presso rivenditori specializzati.

Quando il numero di elementi inizia ad aumentare, metterli tutti nella stessa parete non è sufficiente e soprattutto non contribuisce a ricreare l’effetto surround tipico delle sale cinematografiche. In queste situazioni non vale più la regola della ricerca del triangolo perfetto tra ascoltatore e speaker, ma questi ultimi devono necessariamente circondarlo. Nel farlo spesso saremo agevolati da cavi lunghi almeno 5 metri, altrimenti dovremo comprare delle prolunghe oppure optare per varianti wireless.

Solitamente i migliori diffusori da pavimento fanno parte di un impianto 5.0, per posizionare il quale occorre mettere 2 elementi davanti dimodoché occupino i 2 angoli di fronte a noi, quello riservato ai dialoghi al centro degli stessi e infine la coppia di surround esattamente sul lato opposto, così da trovarsi alle nostre spalle.

Qualora fossimo in possesso di un sistema di diffusione 7.0, basterà collocare i restanti 2 satelliti accanto a noi, ma a una certa distanza. In caso di home theatre 5.1 o 7.1 costituito da casse con subwoofer esterno, quest’ultimo può stare insieme agli speaker frontali o a quelli posteriori in base alle proprie preferenze.

A prescindere dal numero complessivo di casse acustiche, audiofili ed esperti del settore consigliano di inclinare gli altoparlanti dimodoché veicolino il suono verso la nostra testa e di collocarli a un’altezza consona corrispondente a circa la metà del collo e comunque sempre sotto alle nostre orecchie. Spesso i modelli a torre da pavimento possiedono già tutte le caratteristiche necessarie ad assicurare un simile posizionamento, ma in caso contrario basterà procurarsi appositi stand e basette.

7. Input e output

Anche i più inesperti sanno che per riuscire a sfruttare gli speaker appena acquistati è necessario metterli in comunicazione coi device già in loro possesso. E allora come collegare le casse alla tv 4k o al pc di casa?

Innanzitutto sapendo distinguere gli ingressi, conosciuti pure come input, dalle uscite o output. I primi infatti servono alla ricezione dell’audio trasmesso dall’apparecchiatura collegata, sia essa un televisore, un computer, un lettore CD o DVD, invece le seconde hanno lo scopo di ritrasmettere il suono ricevuto dalle sorgenti in ingresso.

A facilitare la distinzione tra input e output, così come le operazioni necessarie ai collegamenti, spesso ci pensano le scritte accanto alle singole prese talvolta accompagnate da bordi colorati, utilissimi anche per saper riconoscere a colpo d’occhio qual è l’alloggiamento giusto per ogni cassa di un sistema composto da più satelliti.

Nei kit formati da molteplici elementi c’è sempre un diffusore principale o master a cui vanno collegati tutti gli altri cosicché possano ricevere il segnale sonoro da riprodurre. Per tale ragione sul retro e sul frontalino della cassa principale non è raro trovare più prese dello stesso tipo, ma in realtà capaci di assolvere a funzioni diverse spesso esplicitate attraverso simboli o scritte poste a lato. Ciò accade di frequente con gli alloggiamenti AUX riservati a mini-jack da 3,5 mm.

A volte si può riscontrare un ingresso AUX-IN con vicino l’icona di un microfono a indicare la possibilità di abbinare questo genere di dispositivi per riprodurre, ad esempio, la nostra voce e un’uscita AUX-OUT col disegno di un paio di cuffie per suggerirci di usare degli auricolari per proseguire l’ascolto in modo più discreto.

Nonostante si tratti della tipologia più ricorrente, gli AUX di solito non sono le uniche prese utilizzabili per stabilire un collegamento via cavo tra casse acustiche e televisori, lettori DVD e console di gioco. Tra gli alloggiamenti più diffusi vi sono:

  • RCA
  • HDMI
  • Ingresso digitale Toslink

Morsetti per connettori a banana

Chi non ama i cavi in giro per casa o semplicemente non vuole complicarsi troppo la vita per riuscire ad azzeccare la presa giusta a volte può optare per casse audio wireless capaci di sfruttare l’omonima connessione da 2,4 o 5,0 GHz oppure per delle versioni bluetooth.

Se ci si sta domandando come collegare due casse bluetooth al computer o allo smartphone, occorre sapere che almeno la prima volta va eseguita la procedura di pairing o accoppiamento, la quale consiste in uno scambio di codici tra i device coinvolti, purché si trovino a non più di 10 metri di distanza, in quanto solo poche varianti riescono a coprire un raggio d’azione più ampio fino a 50 metri.

Fortunatamente le migliori casse acustiche bluetooth oggi semplificano di molto questa operazione, perché grazie alla tecnologia NFC è sufficiente far sfiorare tra loro gli apparati in corrispondenza del tipico logo con la N.

8. Comandi

Gli utenti alle prime armi potrebbero non avere la più pallida idea di come fare a modificare alcune semplici impostazioni, a cominciare dal volume.

Ebbene bisogna sapere che in caso di casse acustiche passive spesso non sarà possibile ritoccare alcun settaggio o meglio l’unico modo per riuscirci consiste nel mettere mano al pannello di controllo di tv, computer o amplificatore esterno. Perciò non ci sarà da stupirsi se sulla scocca dei modelli passivi non troveremo pulsanti, interruttori o manopole, i quali invece non mancano mai nelle versioni attive.

Se il classico tasto o interruttore on/off per accensione e spegnimento è praticamente onnipresente, così come la manopola per l’aumento e la diminuzione del volume, non è raro trovare dei comandi dedicati a:

  • Bilanciamento dei canali: Similmente alla manopolina del volume, questa rotella permette di far prevalere un canale sull’altro. Infatti, se posizionata esattamente al centro, cioè sullo 0, i 2 canali saranno perfettamente bilanciati, invece, facendo scorrere il cursore in senso orario, si sentirà maggiormente il destro, mentre, portandolo dal lato opposto, diventerà preponderante il canale sinistro. In generale si consiglia di lasciare questa impostazione sullo 0, tuttavia sarà bene modificarla qualora il suono ci apparisse sbilanciato a causa della conformazione della stanza o di un difetto nel dispositivo sorgente;
  • Alti: In base al tipo di contenuto riprodotto può rivelarsi utile aumentare o diminuire la presenza delle alte frequenze semplicemente ruotando una manopola ad hoc;
  • Bassi: La musica dance e la colonna sonora di certi videogiochi non suscitano le stesse emozioni se ascoltati senza la giusta dose di bassi, i quali possono essere accentuati o ridotti all’occorrenza grazie a un’apposita manopolina;
  • Fase: Quando nell’ambiente in cui si sono precedentemente installate le casse acustiche sono presenti degli ostacoli capaci di limitare la qualità dei suoni emessi si può correre ai ripari aggiustando la fase, ossia l’orientamento dei trasduttori. Si tratta di una ghiera o un interruttore posizionabile su 0°/Normal o 180°/Reverse. Nel primo caso le onde sonore saranno indirizzate verso di noi, come di consueto, mentre nel secondo verranno convogliate nella direzione opposta.

9. Funzioni aggiuntive

fotografia di un set di moderne casse acustiche

Le migliori casse audio per tv riescono a ottimizzare la resa finale o l’esperienza d’uso attraverso alcune funzionalità extra, dove quelle più ricorrenti nei modelli di fascia medio-alta sono:

  • Schermatura magnetica: Se abbiamo intenzione di piazzare il sistema audio per pc nelle vicinanze di altre apparecchiature elettroniche o in una zona in cui siamo soliti appoggiare il telefonino, per evitare di sentire spiacevoli interferenze nel suono uscente o di generarne basta allontanare un po’ gli speaker. Qualora non fosse possibile, è meglio prediligere altoparlanti schermati, in quanto dotati di schermatura magnetica attorno ai trasduttori. All’occorrenza possiamo ricreare da soli il medesimo meccanismo aggiungendo una calotta metallica e una calamita sul retro della cassa acustica in prossimità del magnete interno;
  • Autospegnimento e auto-standby: Per limitare i consumi elettrici nei prodotti top di gamma non manca mai una funzione di autospegnimento o auto-standby. Perciò i diffusori si spegneranno oppure entreranno in standby automaticamente dopo un intervallo di inattività selezionabile dall’utente o predefinito, che può andare da appena 30 secondi a massimo 180 minuti;
  • Collegamento biwiring: In passato per abbinare un amplificatore a delle casse acustiche passive si ricorreva alla pratica del monowiring, ovvero si utilizzava un unico cavo bipolare con alle estremità uno spinotto nero e uno rosso a contraddistinguere rispettivamente le frequenze alte dalle basse. Oggigiorno molti altoparlanti hanno sul retro ben 4 morsetti con cui consentono anche il collegamento biwiring tramite 2 cavetti bipolari. Così si avrà una coppia di spinotti contraddistinti dalle diciture High e Tweeter oppure Low e Woofer, in entrambi i casi sempre seguiti dalle scritte + o -. Usare 2 cavi al posto di uno solo può contribuire a ridurre alcuni disturbi nel segnale sonoro;
  • Collegamento biamping: Nel caso in cui sul lato posteriore dell’elemento principale del sistema di diffusione siano presenti ben 8 morsetti suddivisi in 2 gruppi da 4, si avrà la possibilità di attuare una connessione biwiring e una biamping. Se la prima consiste nell’adoperare un doppio cablaggio per ciascuna cassa, la seconda agevola il collegamento di 2 amplificatori al fine di dedicarne uno ai bassi e l’altro agli alti oppure per amplificare ogni singolo diffusore nei kit 2.0 o 2.1;
  • Porte aggiuntive: Non serve necessariamente un computer per ascoltare i file mp3 archiviati in un’unità di memoria esterna. Infatti, se gli speaker possiedono uno slot SD o micro-SD e una porta USB, sarà possibile rispettivamente inserirvi le omonime schede di memoria e una pen drive per poi leggere e riprodurre canzoni e file audio in esse contenute;
  • Connessioni multiple senza fili: Chi l’ha detto che le casse acustiche bluetooth si possono collegare a un solo dispositivo alla volta? Infatti, non è così nei prodotti in grado di supportare connessioni multiple senza fili, il cui numero può andare da 2 a 6 in base al modello;
  • Radio: Seppure siano ormai una rarità, i diffusori equipaggiati con un apposito cavo removibile a fungere da antenna esterna possono riprodurre i contenuti trasmessi dalle radio FM e AM;
  • LED luminosi: Le casse audio gaming spesso si distinguono dalle versioni tradizionali per la presenza di LED luminosi bianchi o colorati in corrispondenza di driver e bordi esterni. Essi spesso fungono da semplice luce, mentre talvolta hanno tonalità e intermittenze regolabili, se non addirittura abbinabili ai sistemi di illuminazione di altre componenti del computer, quali RAM, ventole, tastiere e mouse;
  • Microfono integrato: Se si è soliti fare e ricevere chiamate, è possibile sostituire il vivavoce del telefonino con un altoparlante con microfono integrato. Esso nei top di gamma può rivelarsi utile pure per calibrare l’equalizzazione sonora sulle caratteristiche dell’ambiente in cui ci si trova. Questo elemento, inoltre, non manca mai nei cosiddetti smart speaker, ossia nei singoli altoparlanti intelligenti capaci di interagire coi più famosi assistenti vocali, come Alexa nei device Amazon Echo e Google nei prodotti della linea Nest.
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Potenza
7
Fedeltà del suono
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Facilità d’uso
10
Compatibilità
8
Prezzo
10
PRO:
  • Facilmente posizionabili ovunque
  • Design moderno e accattivante
  • Inclinate di 45° per un ascolto ravvicinato
  • Modalità a guadagno elevato
  • Plug and Play, subito pronte all’uso
  • Alimentabili tramite porta USB
  • Un’unica manopola per accensione e volume
  • La dotazione include un piccolo subwoofer esterno
CONTRO:
  • Nessuna possibilità di ritoccare alti e bassi
  • Potenza limitata
  • Poco efficaci in grandi metrature

10. Fasce di prezzo

Piccoli, grandi, di design o tradizionali, sono tantissimi i diffusori acustici presenti sul mercato, ragion per cui chi non è un audiofilo potrebbe sentirsi piuttosto confuso in fase di scelta.

Il consiglio è quello di prefissarsi un budget di spesa, tenendo presente che le migliori casse acustiche economiche possono costare fino a 80 euro e risultare poco efficaci nel sonorizzare stanze di grossa metratura. In questi casi è meglio spostarsi su modelli di fascia media, in quanto capaci di offrire un buon compromesso tra qualità audio e prezzo finale.

Chi desidera ascoltare musica ad altissima fedeltà in locali piuttosto ampi dovrà optare necessariamente per dei top di gamma, i quali non scendono mai sotto i 200 euro, salvo in caso di sconti periodici e offerte lampo. A far lievitare i costi sono diversi fattori, a cominciare da quanti diffusori sono contenuti nello stesso kit e alle loro caratteristiche fisiche in termini di struttura e materiali.

Infatti non c’è da stupirsi se gli altoparlanti da pavimento sono normalmente più cari delle varianti da scaffale o di quelle portatili pensate per l’uso in mobilità. Altri elementi in grado influenzare i prezzi sono numero e tipo di prese input e output e la presenza di eventuali connessioni wireless, comandi, funzionalità aggiuntive e accessori inclusi nella dotazione. È proprio analizzando tutti questi aspetti che alla fine riusciremo a individuare le casse acustiche migliori, in quanto capaci di soddisfare le nostre esigenze.

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